A volte si scrive perché si ha qualcosa dentro da dire, da urlare al mondo. A volte, invece, si scrive per urlare al mondo che abbiamo bisogno di qualcosa da dire. Sottile la differenza, è vero, ma per me stavolta è così. Ho bisogno di dire. Ho bisogno di essere considerato, di avere una posizione, di confrontarmi con altri, di dire la mia e ascoltare la loro. Ma non solo per questo. Anche solo per non lasciare i pensieri dentro di me a marcire, a morire senza mai vedere la luce. Sarebbe un delitto, un errore grandissimo. E di errori nella mia vita ne sto commettendo fin troppi, e malgrado continui a farne non riesco a imparare le lezioni che puntualmente arrivano come delle pallonate in faccia quando hai il viso gelato, quasi a farti perdere i sensi. L’unica consolazione è che un calciatore ne prende tante di pallonate in testa, nella sua carriera; forse io allo stesso modo dovrò commettere innumerevoli errori prima di imparare le lezioni che mi arrivano? La mia testa non ne sarà felice…